L’industria tessile produce enormi quantità di rifiuti, molti dei quali finiscono in discarica o vengono inceneriti, causando un grave impatto ambientale. Infinited Fiber ha sviluppato una tecnologia innovativa che permette di trasformare questi scarti in una nuova fibra tessile rigenerata chiamata Infinna, un’alternativa sostenibile al cotone e alla viscosa.
Il processo inizia con la raccolta e la separazione dei rifiuti tessili, privilegiando quelli con un alto contenuto di cotone. Dopo la rimozione di bottoni, cerniere e altri elementi non fibrosi, i tessuti vengono sminuzzati e sottoposti a un trattamento chimico che separa la cellulosa dai materiali sintetici e dai coloranti. La cellulosa viene quindi trasformata attraverso un processo di “carbamazione”, che la rende stabile e solubile, permettendo di ottenere una materia prima uniforme anche da tessuti misti. Il composto viene poi filtrato, cristallizzato e trasformato in nuovi filamenti tessili di alta qualità.
Il risultato è una fibra rigenerata con le stesse proprietà del cotone vergine, ma proveniente interamente da materiali di scarto. Infinna può essere utilizzata per la produzione di capi di abbigliamento, tessuti per la casa e persino prodotti assorbenti come pannolini e salviette. Grazie alla capacità di trattare anche tessuti misti contenenti poliestere o elastan, la tecnologia di Infinited Fiber si distingue per la sua versatilità e il suo contributo all’economia circolare.
L’obiettivo dell’azienda è ridurre drasticamente i rifiuti tessili e limitare l’uso di risorse naturali, offrendo un’alternativa sostenibile e facilmente integrabile nella filiera produttiva. Con l’espansione della capacità produttiva, Infinited Fiber punta a rendere Infinna un punto di riferimento per l’industria tessile, incentivando i marchi a scegliere materiali rigenerati per ridurre l’impatto ambientale del settore
Atotus
Piazza Venezia 2| 38122
Trento
Sito web:
https://www.atotus.it/
Atotus è una start-up che nasce a Trento nel 2021 con l’idea di coinvolgere tutti gli attori della filiera della moda in modo attivo, al fine di ridurre i rifiuti tessili e promuovere una moda più sostenibile. Si tratta del primo circuito Italiano di Economia Circolare, composto da diverse figure e con un funzionamento ben preciso.
Tutto inizia dalla figura fondamentale del Tipper, ovvero il cliente, consumatore, fruitore finale che decide le sorti di un capo nell’acquisto e nel fine vita, il quale recupera i propri capi di abbigliamento inutilizzati con determinate caratteristiche, (es. in fibre naturali di cotone, lana, cashmere, lino e jeans, pneumatici di bici, etc.) e li consegna ai negozi Atotus o ne prenota il ritiro gratuito contestualmente a un ordine online. A seconda del valore, dato dal peso e dalla tipologia di materiale dei capi portati, Atotus attribuisce ai Tipper delle monete virtuali T.I.P.s, che circoleranno in tutto il circuito.
In seguito Atotus categorizza gli abiti e decide il loro destino. Questi potranno infatti essere avviati al riuso, al riciclo o all’upcycling.
Il riuso avviene tramite la donazione, per esempio, di capi da bambino e premaman o scarpe da running e trekking, in buono stato, a organizzazioni no-profit a sostegno di persone svantaggiate.
Nel caso del riciclo, i capi vengono consegnati ai Filatori che li trasformano in nuovo filato tramite il riciclo meccanico della fibra. Successivamente i Tessitori acquistano il filato riciclato e producono il tessuto che a sua volta verrà acquistato da Produttori, e da questi ultimi Atotus acquisterà i capi.
Per l’upcycling, invece, i capi usati vengono trasformati in prodotti con valore aggiunto da parte delle Scuole di moda e Designers.
Il consumatore Tipper potrà infine spendere le sue T.I.P.s guadagnate per comprare abiti sostenibili prodotti dagli attori del circuito Atotus. Nella filiera così creata la T.I.P. è una moneta virtuale, il cui nome è acronimo di “Together is Possible”, che permette di misurare il contributo dei Tippers alla riduzione dei rifiuti, e li aiuta ad acquistare nuovi capi sostenibili a minor prezzo. Le T.I.P.s sono utilizzabili sia dai Tippers come scontistica nello store di Atotus fisico e online, che tra gli attori della filiera, per l’acquisto dei filati o dei tessuti, che come incentivo per le Scuole di moda e I designer.
Il Sistema Atotus permette quindi di affrontare il problema dell’eccessiva produzione di rifiuti tessili e del ridotto riciclo degli stessi, e apporta un impatto rilevante sia a livello ambientale che a livello sociale, valorizzando le imprese italiane che constribuiscono a una moda sostenibile e stimolando il consumatore a un comportamento di consumo più responsabile. Inoltre, tramite Atotus Hub, primo hub in Italia dedicato ad acquisto e riciclo consapevoli che crea opportunità formative e d’inserimento lavorativo per persone con fragilità, Atotus diffonde la cultura della sostenibilità nel campo della moda.
Atotus lavora inoltre con le aziende, realizzando prodotti circolari (es. gadget, regali aziendali, divise personalizzate, etc.) e con le scuole, organizzando percorsi laboratoriali sull’economia circolare per ogni classe d’età.
A oggi fanno parte di Atotus 20 realtà della moda tra filatori, tessitori, brand, designers, scuole di moda e organizzazioni no-profit, che rappresentano gli attori del circuito. A queste si aggiungono quattro partner del terzo settore coinvolti nel progetto Atotus Hub e sei partner sostenibili, in altri settori, che hanno contribuito alla Tippers Challenge. Nel complesso si tratta quindi di 30 realtà coinvolte nel progetto in diverse modalità.
Tra gli obiettivi per il futuro di Atotus c’è l’ampliamento del circuito, con l’ingresso di nuovi attori e tipologie di realtà che possano contribuire a coinvolgere sempre più persone nel progetto. Parallelamente è stato sviluppato un nuovo servizio di welfare sostenibile, attraverso la T.I.P., dedicato alle imprese di tutti i settori, per coinvolgere i propri dipendenti in pratiche sostenibili attraverso flexible benefits.